A qualsiasi età può accadere di vivere momenti di forte malessere e sofferenza psichica, che possono manifestarsi in varie forme sintomatiche, da non trascurare se persistono nel tempo. Ad esempio: uno stato generale di ansia preceduto da un'intensa paura, oppure un'insolita stanchezza, un senso di colpa o di vuoto quali possibili anticamere di una depressione o, ancora, vissuti emotivi causati da condizioni traumatiche, e angosce che si esprimono attraverso fobie o disturbi del comportamento alimentare. In questi casi, e non solo, la psicoterapia è un percorso utile alla persona. Inoltre, anche per coloro i quali desiderano migliorare la qualità della vita successivamente a situazioni di cambiamento, come nei casi di perdita dovuta al lutto, abbandono e separazione, la terapia rinnova la relazione con gli stati affettivi interiori e l'ambiente esterno dell'individuo.

La terapia analitica - orientamento della mia specialità in psicoterapia - fa riferimento alla psicologia di Carl Gustav Jung (1875-1961), medico e psichiatra svizzero il cui metodo trae origine dalla psicoanalisi di Sigmund Freud (1856-1939), del quale fu collaboratore fino al 1913, diversificandosi, prevalentemente, nell'interpretazione della libido (energia psichica) e dell'inconscio. Le dinamiche della relazione psicoanalitica sono state approfondite da Jung con la riflessione sul sogno, i cui simboli sono portatori del significato inconscio e trasformativo della personalità. "Fare coscienza" è stato il motivo ricorrente della terapia analitica, l'atteggiamento etico che porta l'uomo ad aprirsi all'inconscio, personale e collettivo, conquistando per sé uno spazio di consapevolezza in cui le relazioni interpersonali tendono ad una realtà meno illusoria e più autentica. Nel percorso terapeutico possono emergere attraverso l'analisi dei fatti reali, dei sogni e delle fantasie gli aspetti archetipici della psiche che aiutano a riconoscere e nominare i complessi (pensieri o immagini carichi di valenza emotiva), i tratti di Ombra (le parti inconsce della personalità, sia positive sia negative, che l'Io tenta di ignorare o rimuovere), di Anima (la componente femminile inconscia della personalità dell'uomo: il principio dell'Eros)  e di Animus (la componente inconscia maschile della personalità della donna: il principio del Logos). Il metodo si occupa anche della tipologia di relazione transferale paziente-analista e contro-transferale analista-paziente. Indipendentemente dalla diagnosi psicopatologica di nevrosi o psicosi, la terapia psicoanalitica orienta verso un riadattamento alla realtà dell'individuo tenendo conto delle sue motivazioni profonde, e lo fa analizzando le difese, necessariamente usate dal soggetto nel corso dell'esistenza rimuovendo parti del Sé. Il disagio psicologico è espressione di un equilibrio perduto ma, secondo l'analisi junghiana, l'energia psichica di ogni soggetto implica in sé un progetto di vita che può essere individuato.

Altre metodiche - che utilizzo nella relazione con il paziente - possono aiutare il percorso di integrazione di parti non riconosciute dalla coscienza, ad esempio l'interpretazione delle immagini con le Tecniche di espressione creativa, con il Gioco della Sabbia (Sand Play Therapy) o con le Tecniche immaginative.